martedì 30 settembre 2008

Esami del sangue: l'Emocromo. L' MCV






Con le moderne macchine contaglobuli oltre al numero dei globuli rossi è possibile conoscere anche altri dati utili al medico per formulare la sua diagnosi. Uno di questi è l'MCV o VCM cioè il Volume Corpuscolare Medio vale a dire il volume di un singolo globulo rosso. L'unità di misura di questo parametro è il femtolitro (fl), un femtolitro equivale a 10 elevato alla meno 15 litri.






Il volume di un globulo rosso normale può variare fra 83 e 96 fl. Che significa se il volume dei vostri globuli rossi è fuori da questo intervallo?



Senza entrare troppo nei dettagli vi basterà sapere che se i globuli rossi sono piccoli le cause possono essere diverse, citerò solo le più frequenti.






Un giorno venne da me a chiedere chiarimenti sulle sue analisi del sangue un signore di circa quarant'anni che aveva un numero di globuli rossi normale ma un MCV di 62 fl. Dopo avergli fatto alcune domande mirate mi rivelò che soffriva di emorroidi e recentemente tutte le volte che andava di intestino perdeva un pò di sangue. Con il sangue si perde anche il ferro, componente essenziale dell'emoglobina, di cui parleremo in un prossimo post. Se la perdita di sangue è modesta ma costante nel tempo le riserve di ferro si esauriscono e l'organismo cerca di mantenere costante il numero dei globuli rossi, ma , mancando il ferro, il loro volume è più piccolo, in quanto l'emoglobina contenuta nel singolo globulo rosso è minore.






Una ragazza di circa 22 anni mi chiedeva perchè aveva 6 milioni e mezzo di globuli rossi ma un MCV di 58 e un livello di emoglobina sotto la norma.



Suggerii altri esami e risultò che era una portatrice sana di beta-talassemia, una malattia ereditaria congenita della emoglobina per cui i globuli rossi sono più piccoli del normale ma più numerosi, anche qui per compensare il livello basso di emoglobina.






Quando invece il volume dei globuli rossi è aumentato, il loro numero è in genere diminuito e molto spesso siamo davanti a una anemia da carenza di vitamine del gruppo B, la vitamina B6 e la vitamina B12. La carenza di queste vitamine rende difficoltosa la maturazione delle cellule che formeranno il sangue, quindi non solo i globuli rossi ma anche i globuli bianchi e le piastrine.

giovedì 25 settembre 2008

Esami del sangue: l'Emocromo. I globuli rossi


Immaginate un cubo di un millimetro di lato, vuoto al suo interno e immaginate di riempirlo con una goccia del vostro sangue. I globuli rossi contenuti all'interno di questo piccolo cubo saranno circa cinque milioni. Non li vedete ad occhio nudo, sono molto piccoli, vedete solo il loro colore, il rosso.


Sono cellule a forma di disco biconcavo, al cui interno si trova l'emoglobina, la proteina che trasporta l'ossigeno che inspiriamo dai polmoni ai tessuti, e l'anidride carbonica che espiriamo dai tessuti ai polmoni.


Si formano nel midollo osseo da cellule progenitrici. La vita di un globulo rosso è di circa quattro mesi, per cui il midollo sforna continuamente nuovi globuli rossi e li immette nel circolo sanguigno.


Ok, direte voi, ma a che serve contare i globuli rossi? Potrei rispondere dicendo che se sono pochi c'è qualcosa che non va, ma anche se sono troppi c'è qualcosa che non va. Ma non è detto che sia proprio così.


A questo punto bisogna aprire una parentesi e parlare dell'intervallo di riferimento. Nel referto che avete in mano con i risultati delle vostre analisi, accanto alla colonna dell'esito di solito c'è quella dell'unità di misura e quella dell'intervallo di riferimento.


L'intervallo di riferimento viene costruito con formule matematiche in base alla popolazione che di solito afferisce al laboratorio di analisi. Prima veniva denominato intervallo dei valori normali, poi questo termine è stato abbandonato proprio perchè chi è fuori dell'intervallo di riferimento non è detto che abbia un valore anormale, cioè patologico.


L'intervallo di riferimento copre la variabilità biologica di quasi tutti gli individui sani che afferiscono al nostro laboratorio. Quasi tutti, ma non tutti.
Quelli che rimangono fuori o sono quei pochi sani non compresi nell'intervallo o sono malati o meglio qualche causa patologica ha fatto uscire il parametro globuli rossi fuori dall'intervallo di riferimento.
Capite bene che quando l'esito dell'analisi è fuori dall'intervallo di riferimento non è sempre semplice dare una risposta immediata al paziente, a volte occorre approfondire con un colloquio, una visita o con ulteriori accertamenti.
Torniamo ai nostri globuli rossi. Viene da me una signora e mi chiede se la conta dei suoi globuli rossi è normale. Leggo l'esito 4.59 milioni/mmc e il suo intervallo di riferimento 3.90-4.90 (femmina). La rassicuro ma lo capisce anche da se che tutto va bene.
Poi viene un signore con 7.96 milioni/mmc e il suo intervallo di riferimento è 4.20-5.40 (maschio).
Dice che è preoccupato perchè il precedente esame fatto l'anno scorso era normale. Ripasso mentalmente le possibili cause di poliglobulìa (così si chiama l'aumento del numero dei globuli rossi) e comincio a fargli qualche domanda. Scopro che è tornato il mese scorso da Quito in Ecuador dove ha vissuto tre mesi. Quito si trova a un altitudine di 2800 metri, dove l'ossigeno dell'aria è più scarso che al livello del mare. Il suo midollo osseo, per compensare la scarsità di ossigeno, ha prodotto più globuli rossi. Lentamente il loro numero tornerà ai livelli abituali.
Un ragazzo di circa venti anni aveva 2.92 milioni/mmc di globuli rossi. Tre giorni prima aveva avuto un incidente e aveva perso molto sangue.

lunedì 22 settembre 2008

Esami del sangue: l'Emocromo


Le domande più frequenti che mi vengono rivolte per avere chiarimenti sugli esami del sangue riguardano l'emocromo. L'emocromo è uno degli esami del sangue più richiesti dai colleghi medici di famiglia o dai medici specialisti. L'emocromo è l'esame del sangue per antonomasia, vediamo perchè.


Il sangue viene considerato dagli anatomo-patologi un organo a tutti gli effetti, al pari del fegato, dei reni, del cuore, eccetera.


Ma con una particolarità, anzi più di una: è liquido, o meglio fluido e scorre nelle vene e nelle arterie, quindi è dappertutto nel nostro corpo.


Mi sono corretto nel dire che il sangue è liquido perchè in realtà è formato da una parte liquida detta plasma e una parte cosiddetta corpuscolata, formata cioè da particelle solide che non sono altro che i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.


Se prendiamo una provetta e ci mettiamo del sangue e dell'anticoagulante e la centrifughiamo oppure la lasciamo tranquilla per qualche ora, vedremo che la parte corpuscolata, cioè i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine sono sedimentati sul fondo della provetta, mentre la parte liquida, il plasma, rimane in alto.


L'emocromo studia solo la parte corpuscolata del sangue, cioè i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine in tutti i loro aspetti: numero, morfologia, funzioni.


Quando non c'era la tecnologia attuale si contavano in modo approssimato al microscopio i globuli rossi, i bianchi e le piastrine, si misuravano l'emoglobina con un colorimetro e l'ematocrito con la centrifuga (ne parleremo comunque più avanti).


Oggi l'emocromo si compone di venti parametri e per l'esecuzione ci si avvale di moderni strumenti chiamati contaglobuli.


Nei prossimi post passeremo in rassegna alcuni di questi venti parametri per dare un' idea di quante informazioni ci può dare un esame del sangue come l'emocromo.

mercoledì 17 settembre 2008

Perchè un blog sugli esami del sangue.



Mi chiamo Massimo Tempesti, sono un medico di laboratorio, specialista in igiene e medicina preventiva con indirizzo di laboratorio, lavoro in un laboratorio di analisi ospedaliero da trenta anni.




Capita molto spesso che alcuni pazienti, o meglio utenti, mi cerchino per avere dei chiarimenti sul risultato degli esami del sangue che hanno in mano.




Il referto delle analisi del sangue dovrebbe leggerlo e interpretarlo il medico di famiglia oppure lo specialista che ha richiesto le analisi, ma nessuno resiste alla tentazione di aprire la busta che contiene il referto e cominciare a leggere. Il sangue è il mio, io sono il diretto interessato e quindi il primo a leggere sono io.




E' giusto questo ragionamento ma difficilmente l'utente è in grado di interpretare correttamente tutto ciò che è scritto nel referto degli esami del sangue. Al primo risultato fuori norma alcuni vengono presi dal panico e cercano qualcuno che li possa aiutare a capire il significato di quei numeri.




Chi meglio del medico di laboratorio, il patologo clinico, colui che ha firmato il referto può aiutare a risolvere il problema?




Nel prossimo post vi parlerò di alcuni casi emblematici che mi sono capitati nel corso degli anni.