La motivazione etica
La maggior
parte dei vegetariani afferma di aver rinunciato alla carne perché ritiene che
non sia etico uccidere gli animali per cibarsene. In generale queste persone
prestano molta attenzione anche al modo in cui vengono prodotti i derivati
animali (come le uova o il latte), preferendo fonti che garantiscano un
trattamento equo negli allevamenti. Spesso rinunciano anche alle scarpe e agli
accessori in cuoio.
La motivazione salutistica
Molte
persone abbracciano la dieta vegetariana nella convinzione che si tratti del
modo più sano di mangiare. Non sempre fanno la loro scelta sulla base di dati
scientificamente validi, ma si tratta in ogni caso di individui dai
comportamenti particolarmente virtuosi in termini di salute, seppure spesso
scettici nei confronti della medicina scientifica. Il rischio, in questi casi,
è di non dare abbastanza peso al parere dei medici in caso di carenze.
La motivazione ambientalista
È l'ultima
arrivata, ma pare anche una delle più fondate. Produrre carne ha infatti un
impatto ambientale importante, sia in termine di emissione di gas serra sia in
termini di consumo di cereali. Per nutrire gli animali da carne, infatti, si
utilizza il 35 per cento dell'intera produzione mondiale di cereali (i dati
sono quelli della FAO, l'Organizzazione per il cibo e l'agricoltura dell'ONU).
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